Ebbene si, lo ammetto, mi sono ammalato anch'io, credevo di esserne immune ma non era vero, è toccata anche a me. Ho beccatto la malattia dei nostri tempi,ho la correrite, o forse si chiama produrrerzite, o velocitacole, ma comunque la volete chiamare sempre quella è, in parole meno professionali e meno dotte la possiamo chiamare “mille cose da fare e il tempo per farne forse una”. E' la malattia del secolo, e pur essendo io portato, sia fisicamente che nell'anima, ad una vita tranquilla e rilassata, l'ho beccata. E pensare che ritenevo lo slow food una specie di antipasto alla slow life, molto molto slow, invece mi trovo a correre tutto giorno a destra e sinistra senza riuscire a trovare qualche ora, basterebbe una, da dedicare alla cosa che più mi piace, scrivere, scrivere estraenandomi dalla confusione, dalla fretta, dall'orologio che ad ogni secondo che passa mi fa l'acchiolino per dirmi che mi ha di nuovo fregato. Il mio animale preferito?
Il Bradipo. Il bradipo non solo per la sua lentezza, ma sopratutto per quel suo sguardo sornione, sguardo che, se lo guardi attentamente, mostra chiaramente chi è il più furbo, ci deride, e comunque sicuramente non ci invidia.
Piedi per terra. Ish. Splendida fiera, ben organizzata ed ottimo richiamo per acquirenti provenienti da tutte le parti del mondo. Ci riguarda? Eccome se ci riguarda, le nostre aziende hanno fatto la parte del leone, Colavene, Olympia Ceramica, Disegno Ceramica, Xilon, Stilhaus, non sono certamente passati inossrvati. La produzione di qualità come sempre si distingue, spicca, si fa notare. Gli stand delle nostre aziende sono stati i più visitati, hanno incuriosito gli addetti ai lavori, anche i più smaliziati.
La ricerca di soluzioni, forme e colori, l'ìndubbia qualità delle materie prime reperibili nel nostro circondario, riescono sempre a portare una ventata di innovazione e brio in un ambiente sempre più importante nelle nostre case, la stanza da bagno. Il nostro made in Italy ancora una volta si distingue, magari scalciando, a volte con mosse più eleganti, ma è vivo, forte. Forse un po' acciaccato e con qualche fasciatura, ma pronto a scattare come sempre, pronto a rimettersi in sella, non senza guardare chi rimane indietro, ma con lo sguardo diritto davanti a se. Consapevole di avere ancora curve e salite da affrontare, ma voglioso di superarle, puntando sì sul mezzo che guidiamo, ma non senza averlo caricato del nostro bagaglio di esperienza, dell' estro e della voglia di fare. Concludendo, noi a Ish ceravamo e ci torneremo. Ci piace essere ammirati, siamo italiani, siamo vanesi.